Il mio ego è foresta impenetrabile
ombre abitano il silvestre muschiato
e più non raggiunge le vette
dove godere l'estensione delle giovani aquile.
Maestose si misurano in danze tribali
con scialli neri d'ali aperte,
scuotono dal torpore l'azzurro dell'infinito cielo,
tempesta e richiamo, alluccano corpo e progenie
ma è dell'aquila caduta che acute si fanno di più le grida.
Nessun commento:
Posta un commento